Bonus Ristrutturazioni e Immobili in Comodato d’Uso: Chi Può Usufruirne?

Buongiorno a tutti,


questa settimana vogliamo far chiarezza sulle agevolazioni fiscali per chi decide di ristrutturare un immobile concesso in comodato d’uso.

Il bonus ristrutturazioni è una detrazione fiscale che permette di recuperare una parte delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione edilizia. Per l’anno 2025, l’aliquota del bonus è fissata al 50% con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, a patto che i lavori riguardino l’abitazione principale. 

Ma cosa succede quando l’immobile oggetto dei lavori è stato concesso in comodato d’uso?


Chi può beneficiare del bonus in caso di comodato d’uso?
La risposta dipende dalla figura del soggetto che effettua i lavori e sostiene le spese.

  • Il comodatario: Chi riceve l’immobile in comodato d’uso può sicuramente beneficiare del bonus ristrutturazioni, a patto che:
    • Il contratto di comodato sia stato registrato prima dell’inizio dei lavori;
    • Sia il comodatario a sostenere direttamente le spese per la ristrutturazione;
    • Abbia ottenuto il consenso scritto del proprietario (comodante) per eseguire i lavori.

In sostanza, il comodatario, essendo il diretto interessato all’immobile e sopportando economicamente i lavori, ha tutti i requisiti per fruire dell’agevolazione fiscale.

  • Il comodante e i suoi familiari conviventi: La situazione è diversa per il proprietario dell’immobile (comodante) e i suoi familiari conviventi. Se l’immobile è stato concesso in comodato, anche se a un familiare stretto, né il proprietario né i suoi familiari possono beneficiare del bonus ristrutturazioni. Il motivo è semplice: l’immobile non è più nella loro disponibilità diretta. Quindi attenzione perché Il proprietario (comodante) e i suoi familiari conviventi non possono richiedere il bonus, proprio perché non hanno la disponibilità diretta dell’immobile.
     

Ecco un piccolo esempio pratico
Immaginate che la signora Marta conceda in comodato d’uso la sua casa al fratello Luca. Luca decide di ristrutturare la cucina e sostiene tutte le spese. In questo caso, Luca potrà beneficiare del bonus ristrutturazioni, a patto che il contratto di comodato sia registrato e che abbia il consenso scritto di Marta.
 

Al contrario, se fosse la signora Marta a pagare i lavori di ristrutturazione sulla casa del fratello, lei non avrebbe diritto al bonus, anche se è la proprietaria dell’immobile.


Ma quali sono le condizioni per il comodatario?

  1. Contratto di comodato registrato: Il primo requisito fondamentale è che il contratto di comodato sia stato regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate prima dell’inizio dei lavori. Questa formalità è indispensabile per dimostrare la legittimità del possesso dell’immobile e per poter usufruire delle agevolazioni fiscali.
  2. Spese sostenute direttamente: È il comodatario che deve sostenere direttamente tutte le spese relative ai lavori di ristrutturazione. Ciò significa che le fatture devono essere emesse a suo nome.
  3. Consenso del comodante: Il comodante, ovvero il proprietario dell’immobile, deve dare il suo consenso scritto all’esecuzione dei lavori. Questo consenso può essere espresso in forma libera o attraverso una specifica clausola inserita nel contratto di comodato.
  4. Abitazione principale (se si vuole l’aliquota più alta): Se il comodatario intende beneficiare dell’aliquota più alta del bonus (attualmente al 50% per il 2025), l’immobile oggetto dei lavori deve costituire la sua abitazione principale.

E quali i vantaggi ?

  • Risparmio economico: Il bonus ristrutturazioni permette al comodatario di recuperare parte delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, consentendo di ammodernare l’immobile senza un eccessivo onere economico.
  • Miglioramento della qualità abitativa: Grazie ai lavori di ristrutturazione, il comodatario può migliorare la qualità della sua abitazione, rendendola più confortevole, funzionale ed efficiente dal punto di vista energetico.

Chiariamo quindi tre aspetti fondamentali:

  • Subappalto dei lavori: Il comodatario può affidare l’esecuzione dei lavori a terzi (impresa edile, artigiani), ma è sempre lui che deve sostenere direttamente le spese e conservare tutta la documentazione necessaria.
  • Modifiche al contratto di comodato: Qualora durante l’esecuzione dei lavori venissero apportate modifiche al contratto di comodato, è consigliabile consultare un professionista per valutare le eventuali conseguenze sulla possibilità di usufruire del bonus.
  • Fine del comodato: La cessazione del contratto di comodato non fa decadere il diritto alla detrazione del bonus, che continuerà ad essere fruito dal comodatario nelle quote annuali previste.

Il comodatario, se rispetta le condizioni previste dalla normativa, può beneficiare del bonus ristrutturazioni e godere dei vantaggi connessi a questa agevolazione fiscale. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione a tutti gli aspetti burocratici e documentali per evitare di incorrere in sanzioni.


Il bonus ristrutturazioni può essere un’ottima opportunità per chi intende ristrutturare un immobile concesso in comodato d’uso. Tuttavia, è fondamentale conoscere le regole e i requisiti per poter usufruire dell’agevolazione.


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